Il massiccio del Pasubio presenta verso sud numerose guglie e vaji, una zona somigliante al lato nord del Gruppo del Carega. Alcuni di questi rilievi, in particolare il Soglio D’Uderle, il Soglio Rosso ed il Campanile Fontana d’oro hanno suscitato interesse negli alpinisti fin dagli anni venti del secolo scorso quando i vicentini Bortolan e Padovan hanno scalato la linea di camini più evidente sulla grande parete del Soglio Rosso. Successivamente anche Raffaele Carlesso ha visitato il gruppo negli anni trenta aprendovi ben tre itinerari di estrema difficoltà. Da allora gli itinerari alpinistici sono proliferati su tutte le pareti della zona del Pasubio, in particolare è stato molto attivo Renato Casarotto negli anni settanta ed i fratelli Balasso negli ultimi due decenni.
Le vie oggi più conosciute ed apprezzate sono:
Al Soglio d’Uderle
Camino Carlesso:
trattasi del grande camino di sinistra dei due che solcano la parete est del Soglio, grande realizzazione per gli anni in cui fu aperta (1933), è alto 250 m e con difficoltà fino al VI-.
Spigolo Boschetti-Zaltron:
è una delle vie più belle e famose del vicentino, che vince direttamente il grande spigolo dell’avancorpo del Soglio Uderle secondo le linee più deboli, supera una lunghezza di 350 m con difficoltà di V e VI (perfezionata con varianti fino a VIII-).
Il giardino…con lo stagno:
è un itinerario alpinistico-sportivo molto apprezzato che sale nel lato sinistro della parete est vincendone il settore più strapiombante (350 m, VII – e 1 passo di A0 o IX-).
Gli altri itinerari al Soglio d’Uderle come la via Dal Bianco, il diedro Pozzo-Padovan ed altri sono solo saltuariamente frequentati.
Al Soglio Rosso:
Via del Gran Solco:
è la prima via aperta sulla parete e segue la linea di canali e camini a sinistra del grande avancorpo piramidale al centro della muraglia (350 m, fino al IV+).
Via diretta Carlesso:
segue i diedri e fessure a destra della piramide, altra audace impresa del forte alpinista negli anni trenta (250 m, VI nella parte sotto i camini, poi IV+).
Via della Pendola: è una via moderna aperta dai fratelli Balasso che segue il filo di un pilastro con tetti e strapiombi tra la Carlesso e la successiva direttissima (400 m, VI+ e passi di VII e A0).
Via direttissima Casarotto:
un altro capolavoro alpinistico delle Piccole Dolomiti, aperta dal fuoriclasse vicentino nei primi anni settanta e riscoperta parecchio tempo dopo, è una via ambita e frequentata, molto difficile di 250 m di VI sostenuto, sale il grande diedro strapiombante sul lato destro della parete, al termine della Grande Cengia sotto la piramide.
Via degli allocchi: è la via più strapiombante delle Piccole Dolomiti che supera direttamente il pilastro destro della parete, sopra il Campanile Fontana d’oro (400 m, V+ e A1-A2).
Altri itinerari sono stati tracciati sulle pareti del Soglio Rosso, alcuni sportivo-alpinistici come “Poenta e Scopetòn”, “Potere agli Onesti” saltuarimante ripresi, ed alcune vecchie classiche sulla piramide e a destra della Casarotto, ma sono quasi del tutto abbandonate.
Al Campanile Fontana d’oro:
Via Bortolan-Padovan:
è la via comune di salita al Campanile, che attacca la cresta dalla Forcella della Teleferica, 120 m, III e IV.
Via Balasso Brothers:
scala il pilastro sud-ovest del Campanile ed è discretamente ripetuta, 250 m di V e VI.
Al Soglio dell’Incudine:
Via del tennico:
è una via recente che sale dapprima l’avancorpo del Soglio e poi la cresta sud con 140 m di sviluppo e passi di V+.
Altri settori del massiccio, come i Ronle ed il Fratòn sono zone selvagge, con avvicinamenti su terreno impervio e presentano ancora itinerari allo stato originario: alcune interessanti ascensioni riguardano la Torre dei Ronle e la vicina Guglia degli operai per i rispettivi spigoli, la Torre del Motto e Soglio Sgralaite, situati appena ad est del Soglio Rosso, sul lato opposto della Val Fontana d’oro. L’altra formazione rocciosa che presenta notevoli itinerari alpinistici e la guglia del Fratòn, che si trova a nord lungo la strada degli Scarubbi, ed è sporadicamente visitata.
Sempre il medesimo versante del Pasubio presenta alcuni profondi solchi, i Vaji, alcuni dei quali molto impegnativi. Il Vajo del Motto, lo Scaranto dei Ronle ed il Vajo di Mezzo sono solo alcuni di questi canaloni che rappresentano valide salite invernali e primaverili per terreno misto di neve, ghiaccio e roccia.