Restauro Torre Ossario, strutture murarie ed esterno monumento
Arch. Stefano Mengato
EMMESTUDIO Studio di Architettura di Mengato Massimo e Stefano
Analisi preliminare
L’edificio progettato dall’Architetto Ferruccio Chemello, si sviluppa su sei livelli: un basamento allargato a forma piramidale, la Cripta, dove sono custodite le spoglie dei militari caduti durante il primo conflitto mondiale, seguono nella la parte superiore cinque livelli sovrapposti a forma di torre quadrata che ospitano la Cappella dedicata alla Madonna e sale affrescate a tema.
Dall’esame delle foto storiche e dai progetti originari è emerso che il basamento serviva da contrafforte e solamente a ridosso della fine lavori venne deciso di utilizzarlo come Cripta. Ciò fa presumere che originariamente questo spazio, che oggi presenta numerose infiltrazioni, non fosse stato progettato per questo utilizzo. Le difficili condizioni metereologiche del sito e le problematiche legate all’umidità emerse già in fase di costruzione rendono oggi necessari gli improrogabili lavori di manutenzione per la salvaguardia degli affreschi del Maestro Tito Chini e per la preservazione della struttura muraria. Il naturale decadimento di parte dei materiali lapidei a base calcarea nonché di parte della fugatura interstiziale, uniti al deterioramento per vetustà degli isolamenti a protezione della terrazza e al danneggiamento della lattoneria a protezione dei marcapiani, hanno determinato la progressiva formazione di infiltrazioni d’acqua e la conseguente imbibizione permanente dello strato interno di riempimento che, non potendo smaltire l’umidità verso l’esterno, la riversa per capillarità all’interno, determinando formazioni di sali e condensa superficiale che stanno deteriorando gli intonaci, gli affreschi i serramenti in ferro e l’impianto elettrico. Va precisato però che la struttura è staticamente priva di dissesti o fessurazioni passanti che possano comprometterne la staticità.
Interventi a più fasi di lavorazione
Le modalità di intervento si possono individuare in stralci funzionali sinteticamente composti da quattro gruppi principali.
Il primo intervento
è il ripristino e completamento dell’impermeabilizzazione della terrazza, per la quale si prevede di levare, pulire e numerare le lastre esistenti, collocarle in apposita sede predisposta, sostituire la guaina e verificare l’integrità strutturale sottostante, ricreare uno stato uniforme a supporto della nuova coibentazione e della pavimentazione eseguita tramite la stesura di una guaina liquida seguita da uno strato separatore che funga da giunto elastico impermeabile di protezione della escursione termica. Entrambe le lavorazioni dovranno tenere debitamente conto delle giunzioni, dei sormonti e dei risvolti a ridosso del corpo principale e della balaustra. A completamento della lavorazione si ricollocheranno le lastre di trachite su strato di supporto drenante non gelivo.
Il secondo intervento
è composto dall’eliminazione delle infiltrazioni in facciata per le quali si prevede di installare un apposito ponteggio che consenta il ripasso e sigillatura di tutti i materiali lapidei, dei contorni della forometria e dei telai in ferro e la stesura di un apposito trattamento protettivo trasparente dato a pennello a garantire la durata nel tempo delle sigillature. Apposite prove di laboratorio sono in corso per l’individuazione del protettivo più idoneo.
Con questi interventi si ripristina e si protegge l’involucro del Sacello, ma per completare l’intervento si passa ad altri due gruppi di interventi, entrambi in fase di definizione.
Il terzo intervento
prevede di integrare l’efficienza strutturale con il rifacimento dell’impianto elettrico e la verifica dell’illuminazione interna al fine di giungere, tramite l’applicazione di moderne tecnologie che tengano debitamente conto anche dei consumi energetici, alla sospirata riaccensione della lanterna.
il quarto Intervento
prevede il monitoraggio e l’espulsione della maggior quantità dell’umidità interstiziale tramite metodi non intrusivi come l’elettrosmosi attiva o la depolarizzazione elettromagnetica, nonché il controllo, per quanto possibile, della circolazione interna dell’aria, che è il naturale veicolo per lo smaltimento dell’umidità interna degli ambienti ottenibile attraverso l’appropriata gestione delle aperture esistenti.